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Quando il Cordone Ombelicale Nasconde Complicanze: i Rischi del Nodo Vero

Cordone Ombelicale Nasconde Complicanze: i Rischi del Nodo Vero

Il cordone ombelicale trasporta ossigeno e nutrienti dalla placenta direttamente al feto. È composto da due arterie e una vena, avvolti in una sostanza gelatinosa chiamata gelatina di Wharton, che protegge i vasi sanguigni da compressioni accidentali. 

Nei miei numerosi anni di servizio come ginecologo presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma, mi ha sempre colpito l’osservazione di come, in alcuni casi rari, il cordone possa formare un nodo vero – un fenomeno in cui il cordone si annoda letteralmente su se stesso. Sebbene molti nodi veri possano non causare problemi, in alcuni casi possono compromettere il flusso di sangue al bambino, richiedendo un monitoraggio attento durante le ecografie, in modo da identificare precocemente eventuali anomalie. In conclusione, il cordone ombelicale è molto più di un semplice “cavo di alimentazione”. È un sistema complesso e fondamentale per la salute e il benessere del feto, perché in caso di anomalie del cordone ombelicale, si riduce la quantità di nutrienti e ossigeno che arrivano al feto.

Argomenti Trattati

  1. Patologie del Cordone Ombelicale e Rischi per il Feto
  2. Nodo Vero del Cordone Ombelicale
  3. Conseguenze Neurologiche Causate dal Nodo Vero
  4. Fattori di Rischio del Nodo Vero
  5. Diagnosi e Sintomi del Nodo Vero del Funicolo
  6. Gestione del Nodo Vero del Cordone Ombelicale
  7. Conclusioni

1.Patologie del Cordone Ombelicale e Rischi per il Feto

Le patologie del cordone ombelicale rappresentano una fonte significativa di preoccupazione durante la gravidanza, in quanto possono avere un impatto diretto sulla salute e sul benessere del feto. Il cordone ombelicale fornisce ossigeno, nutrienti e rimuove i rifiuti dal sangue fetale. Quando questa struttura vitale è affetta da anomalie, può compromettere seriamente la crescita e lo sviluppo del feto.

1.1 Patologie del Cordone Ombelicale Più Comuni 

Le patologie del cordone ombelicale possono variare notevolmente in natura e gravità, con alcune condizioni che presentano rischi minori e altre potenzialmente letali per il feto.

Tra le patologie del cordone ombelicale più comuni vi sono:

  • Lunghezza anormale: Un cordone troppo lungo può causare nodi veri o avvolgimenti intorno al feto, mentre uno troppo corto può limitare i movimenti fetali e potenzialmente causare distacco della placenta o di parto pretermine a causa della tensione sul cordone. 
  • Vasi sanguigni anomali: Il numero e la struttura dei vasi sanguigni del cordone ombelicale possono variare, come nel caso del vaso ombelicale unico in cui è presente una vena e una sola arteria. Questo può compromettere l’apporto di ossigeno e nutrienti al feto, aumentando il rischio di complicanze come il ritardo di crescita intrauterino (IUGR).
  • Cisti e tumori: Anche se rari, le cisti e i tumori del cordone ombelicale possono interferire con il flusso di sangue al feto. Le cisti generalmente non influenzano il benessere fetale ma, se grandi, possono causare problemi durante il parto o richiedere un monitoraggio per escludere altre anomalie. I tumori come i teratomi, possono causare una circolazione anormale nel feto, portando a complicanze come il polidramnios o la sindrome da trasfusione feto-fetale, a seconda della presenza di connessioni vascolari anomale. 
  • Inserzione anomala: L’inserzione velamentosa e l’inserzione marginale sono esempi di come il punto di attacco del cordone alla placenta possa influenzare la salute fetale. Nel primo caso i vasi sanguigni del cordone attraversano le membrane prima di raggiungere la placenta, esponendoli a rottura e sanguinamento, soprattutto durante il parto, con potenziali rischi per il feto. Nel caso di inserzione marginale, ovvero quando il cordone si attacca al bordo della placenta, può causare un parto pretermine o un basso peso alla nascita a causa di una non ottimale circolazione sanguigna.
  • Nodi falsi del cordone ombelicale: Anche se solitamente non hanno un impatto clinico significativo, in rari casi possono causare una riduzione del flusso sanguigno se particolarmente serrati.

1.2 Patologie del Cordone Ombelicale Più Rare

Le patologie del cordone ombelicale più rare possono includere condizioni che, sebbene meno comuni, possono avere implicazioni serie per la salute e il benessere del feto. Queste patologie richiedono un’attenzione particolare e, in alcuni casi, un intervento medico specifico. Ecco alcune delle patologie meno comuni del cordone ombelicale:

  • Nodi Veri del Cordone Ombelicale: Si verificano quando il feto passa attraverso un anello del cordone ombelicale, creando un nodo. Sebbene spesso non influenzino il benessere fetale, in alcuni casi possono stringersi e ridurre il flusso sanguigno al feto portando a ipossia e, nei casi più gravi, a morte intrauterina. Amplieremo meglio il discorso del nodo vero del cordone ombelicale nel paragrafo successivo.
  • Prolasso del Funicolo: Si verifica quando il cordone ombelicale fuoriesce dal canale del parto prima della testa del neonato oppure accanto ad essa. E’ un evento raro ma molto grave che va riconosciuto immediatamente e che può comportare anomalie nella frequenza cardiaca fetale e necessitare di un cesareo d’urgenza., nel caso in cui si verifichi una frequenza cardiaca fetale patologica per scongiurare ipossia e danni cerebrali
  • Cordone Ombelicale intorno a parti del Corpo Fetale: Si verifica quando il cordone si avvolge intorno al collo o altre parti del corpo del feto. Una singola spira spesso non causa problemi, ma spire multiple o molto strette possono compromettere il flusso sanguigno potenzialmente causando distress fetale, necessitando a volte di un parto d’urgenza. Tuttavia, la maggior parte delle gravidanze si concludono senza complicazioni.
  • Riduzione della Gelatina di Wharton: Se il tessuto connettivo che compone il cordone ombelicale è scarso, può portare a conseguenze gravi per il feto, tra cui ritardo di crescita intrauterina. Inoltre, la carenza di questa sostanza può ridurre la protezione dei vasi ombelicali, aumentando il rischio di morte intrauterina. La mancanza di gelatina di Wharton può anche influenzare la spiralizzazione del cordone, compromettendo ulteriormente la sicurezza del feto durante la gravidanza.
  • Vasa Previa: Condizione in cui i vasi sanguigni del cordone ombelicale o della placenta attraversano la cervice sotto il feto. Questa condizione a causa della rottura dei vasi sanguigni fragili può portare a sanguinamento massiccio durante il parto e richiede tipicamente un parto cesareo per prevenire complicazioni fatali.
  • Torsione eccessiva del Cordone Ombelicale: Una torsione anormalmente alta del cordone può ridurre il flusso sanguigno al feto, potenzialmente causando ipossia.
  • Ematoma del Cordone Ombelicale: Accumulo di sangue all’interno del cordone ombelicale, spesso dovuto a lesioni. Può aumentare il rischio di anemia fetale se il sangue accumulato proviene dal feto. Inoltre, può comportare un rischio di parto pretermine o di distress fetale se  la compressione del cordone è significativa.
  • Varici del Cordone Ombelicale: Dilatazione anormale delle vene del cordone ombelicale, che può compromettere il flusso sanguigno fetale. Possono essere associate a sindromi genetiche o ad altre anomalie fetali. In alcuni casi, possono portare a un aumento del rischio di sanguinamento intrauterino.
  • Cordone Ombelicale Breve: Un cordone di lunghezza inferiore a 35 cm può limitare i movimenti fetali e aumentare il rischio di distacco prematuro della placenta o di parto pretermine influenzando negativamente il benessere fetale a causa di una ridotta capacità di movimento e di tensione sul cordone durante il parto.

Queste condizioni richiedono un monitoraggio ecografico regolare e, a volte, interventi per garantire la sicurezza di madre e feto. La gestione di queste patologie si basa sulla loro gravità e sull’impatto sul benessere fetale, con l’obiettivo di minimizzare i rischi e supportare una gravidanza sana. Se il cordone ombelicale subisce una ostruzione completa il neonato va fatto nascere immediatamente, altrimenti potranno evidenziarsi subito gravi danni cerebrali.

2.Nodo Vero del Cordone Ombelicale

Il nodo vero del cordone ombelicale rappresenta un fenomeno raro ma significativo nell’ambito della gravidanza, che può suscitare preoccupazione tanto nei futuri genitori quanto nei professionisti della salute. Dal punto di vista medico, questo tipo di nodo si verifica quando il cordone ombelicale, la linea vitale che collega il bambino alla placenta, si annoda su se stesso. Benché la formazione di nodi veri si verifichi solo nello 0,3-2% delle gravidanze come indicato in numerosi studi, come quello del 2014 pubblicato su  Pubmed, la loro presenza può avere implicazioni importanti sul benessere fetale.

Generalmente, i nodi veri si formano quando il feto compie molti movimenti all’interno dell’utero, specialmente in periodi di maggiore mobilità e quando l’ambiente uterino è arricchito da una quantità abbondante di liquido amniotico, come nel caso di polidramnios. Questi nodi sono più frequentemente riscontrati in gravidanze multiple, dove lo spazio per i movimenti fetali è maggiore, e in quelle situazioni dove il cordone ombelicale è insolitamente lungo. Le madri con età avanzata o che hanno già sperimentato più gravidanze possono essere più suscettibili a questa condizione.

La presenza di un nodo vero può condurre a una compressione dei vasi sanguigni del cordone durante il travaglio o, in rari casi, durante la gravidanza stessa, riducendo l’apporto di ossigeno e nutrienti al feto. Ciò può aumentare il rischio di complicazioni, inclusa la morte fetale e l’encefalopatia ipossico-ischemica, un danno cerebrale causato dalla mancanza di ossigeno.

È possibile sospettare la presenza di un nodo vero mediante ecografia, soprattutto se sono presenti fattori di rischio specifici. Tuttavia, la diagnosi certa spesso avviene solo dopo il parto. In ogni situazione di sofferenza fetale, indipendentemente dalla causa identificata o sospettata, è imperativo intervenire prontamente con le tecniche più adeguate per accelerare il parto, garantendo al contempo la sicurezza della madre e del bambino.

I nodi veri tendono a formarsi tra la nona e la dodicesima settimana di gestazione, un periodo caratterizzato da un aumento significativo del liquido amniotico. È interessante notare che possono formarsi anche durante il travaglio, rendendo essenziale un monitoraggio attento del benessere fetale.

2.1 Distinzione tra Nodo Vero e Nodo Finto

La distinzione tra nodo vero e nodo finto (o falso) nel cordone ombelicale è un concetto fondamentale in ostetricia e ha implicazioni importanti per il monitoraggio e la gestione della gravidanza.

Il nodo finto, al contrario del nodo vero, non è un nodo reale e fisico del cordone che si forma quando il feto passa attraverso un’ansa del proprio cordone o durante movimenti intensi all’interno dell’utero, specialmente in presenza di un cordone particolarmente lungo o in casi di polidramnios. Al contrario, il nodo finto si forma a causa della lunghezza eccessiva del cordone ombelicale che porta a delle anse e pieghe che appaiono come nodi. In realtà, sono solo segmenti del cordone che si sovrappongono o si avvolgono l’uno sull’altro senza formare un legame stretto. A differenza del nodo vero, i nodi finti non presentano un rischio per il flusso del sangue o l’ossigenazione del feto e possono essere osservati durante un’esame ecografico, ma a differenza dei nodi veri, non sono associati a complicazioni per il bambino.

In conclusione, la principale differenza tra i due tipi di nodo risiede nella loro struttura e potenziale impatto sulla salute fetale. Mentre il nodo vero può comportare rischi significativi e richiede un monitoraggio attento, il nodo finto è generalmente innocuo e non influisce sul benessere del feto. La capacità di distinguere tra i due durante gli esami prenatali è essenziale per la gestione ottimale della gravidanza e la tranquillità dei futuri genitori. La chiave sta nell’attento monitoraggio da parte del team di assistenza sanitaria, pronto ad agire rapidamente qualora si verificassero segni di sofferenza fetale.

Se pensi che la tua gravidanza non sia stata monitorata in modo adeguato e sospetti danni da errori medici puoi contattarci subito al numero verde 800100222 oppure compila il modulo di contatto.

3.Conseguenze Neurologiche Causate dal Nodo Vero

Il cordone ombelicale è il collegamento vitale tra la madre e il feto, essenziale per il trasporto di ossigeno e nutrienti. Tuttavia, complicazioni o patologie che interessano il cordone ombelicale, come nel caso del nodo vero, possono avere gravi ripercussioni sullo sviluppo neurologico del neonato.

3.1 Legame tra Patologie del Cordone e Danno Cerebrale

Le patologie del cordone ombelicale, come il nodo vero, ma anche la torsione eccessiva o la lunghezza anormale, possono compromettere il flusso sanguigno tra madre e feto. Questo deficit, se prolungato o particolarmente grave, può portare a una riduzione dell’ossigeno (ipossia) e a una ridotta circolazione sanguigna (ischemia) al cervello del feto, condizioni che sono tra le cause principali dell’encefalopatia ipossico-ischemica.

L’encefalopatia ipossico-ischemica si verifica quando il cervello del neonato non riceve abbastanza ossigeno, portando a danni che possono variare da lievi a gravi. Questi danni sono spesso permanenti e possono portare a ritardi nello sviluppo, difficoltà cognitive e motorie, e, nei casi più gravi, a condizioni come la paralisi cerebrale. La paralisi cerebrale infantile è un disturbo del movimento e della postura dovuto a un danno non progressivo che colpisce il cervello in via di sviluppo del bambino. Può essere causata da un’ampia varietà di fattori, tra cui complicanze legate al cordone ombelicale che portano a ipossia e ischemia durante il parto.

3.2 L’importanza dell’Intervento Tempestivo

La rapidità con cui le condizioni come l’encefalopatia ipossico-ischemica possono manifestarsi è notevole, con i danni al cervello che possono iniziare in pochi minuti dall’insorgere dell’ipossia e dell’ischemia. Ecco perché è di fondamentale importanza che i medici monitorino attentamente la salute del cordone ombelicale e del feto durante il parto. Il riconoscimento precoce dei segni di sofferenza fetale e l’intervento tempestivo, come il parto cesareo d’emergenza, possono essere decisivi per prevenire o ridurre l’entità del danno cerebrale.

Un intervento tempestivo non solo può salvare la vita del neonato ma può anche limitare significativamente l’entità dei danni a lungo termine. Dopo la nascita, i neonati con segni di encefalopatia ipossico-ischemica possono beneficiare di terapie come l’ipotermia terapeutica, che ha dimostrato di ridurre i rischi di disabilità permanente se iniziata entro le prime 6 ore dalla nascita. Questo sottolinea ulteriormente l’importanza della rapidità nell’identificazione e nel trattamento delle complicazioni.

4.Fattori di Rischio del Nodo Vero

I nodi veri del cordone ombelicale si formano quando il cordone ombelicale, che collega il bambino alla placenta, si annoda su se stesso.

Alcuni fattori di rischio contribuiscono all’aumento della probabilità di formazione di un nodo vero, come indicato nello studio di Hershkovitz et al. pubblicato su PubMed, tra cui:

  • Gravidanza gemellare monoamniotica: Quando i gemelli condividono lo stesso sacco amniotico, il rischio di formazione di nodi veri aumenta a causa della vicinanza dei cordoni ombelicali e della maggiore possibilità di movimenti incrociati.
  • Cordone ombelicale lungo: Un cordone insolitamente lungo ha maggiori probabilità di formare anse e nodi, specialmente quando il feto si muove liberamente all’interno dell’utero.
  • Dimensioni del feto piccole: I feti più piccoli possono muoversi più liberamente all’interno dell’utero, aumentando il rischio di formare nodi nel cordone.
  • Polidramnios: Una quantità eccessiva di liquido amniotico, spesso associata a condizioni come il diabete gestazionale, può facilitare la mobilità fetale eccessiva, contribuendo alla formazione di nodi.
  • Movimenti fetali intensi: I feti particolarmente attivi all’interno dell’utero hanno una maggiore probabilità di causare intrecci e il formarsi di nodi nel cordone ombelicale.
  • Carenze nutrizionali materne: Alcuni studi suggeriscono che le carenze nutrizionali in gravidanza possono influenzare negativamente la struttura e la funzione del cordone ombelicale, potenzialmente aumentando il rischio di formazione di nodi.
  • Età materna avanzata: In alcune ricerche è stato osservato che le donne di età più avanzata possono avere un rischio leggermente maggiore di complicazioni relative al cordone ombelicale, compresa la formazione di nodi veri.
  • Precedenti gravidanze con nodi veri: Anche se non completamente chiaro, sembra che ci sia una componente di rischio di recidive in alcune donne.

La presenza di uno o più di questi fattori di rischio non garantisce che si formerà un nodo vero, ma può aumentare la probabilità. Ricordo il caso di una mia paziente di 40 anni, Paola, che nella gravidanza precedente aveva partorito un bambino con un doppio nodo vero del cordone ombelicale. Da subito è stata monitorata e per fortuna il neonato non ha riscontrato problematiche anche se era stato evidenziato un nodo vero tramite ecografia. Di conseguenza, è importante che le gestanti con uno o più fattori di rischio siano monitorate più attentamente per assicurarsi che il benessere del feto sia mantenuto durante tutta la gravidanza.

5. Diagnosi e Sintomi del Nodo Vero del Funicolo

La formazione di un nodo vero nel cordone ombelicale rappresenta un evento raro ma di grande rilevanza nella gestione della gravidanza, soprattutto per le potenziali implicazioni sulla salute del feto. 

5.1 Diagnosi del Nodo Vero

Sebbene segnali come un tracciato cardiaco fetale anormale o preoccupante possano suggerire la presenza di un nodo, l’ecografia rappresenta lo strumento diagnostico più affidabile e preciso a nostra disposizione. Tra le tecniche ecografiche, quelle a colori e in quattro dimensioni emergono come particolarmente efficaci, offrendo una visione dettagliata che facilita l’identificazione e la diagnosi di nodi veri del cordone ombelicale.

Nonostante la sofisticatezza degli strumenti diagnostici, individuare un nodo vero rimane una sfida, e spesso la conferma arriva soltanto dopo il parto. Questo sottolinea l’importanza di un monitoraggio attento e regolare durante la gravidanza, specialmente nelle fasi avanzate per assicurarsi che il feto non vada in sofferenza.

5.2 Sintomi del Nodo Vero

Uno dei sintomi che può allertare sulla presenza di un nodo vero è la riduzione dell’attività fetale dopo la 37ª settimana di gestazione. Questo cambiamento può essere il riflesso di una carenza di ossigeno al cervello del bambino, causata dalla restrizione del flusso sanguigno nel cordone ombelicale a causa del nodo. Tale situazione può manifestarsi attraverso anomalie nella frequenza cardiaca fetale, segnalando un potenziale rischio per il feto.

È importante sottolineare che, purtroppo, non esistono azioni preventive specifiche che una gestante possa intraprendere per evitare la formazione di un nodo vero. Di fronte a questa realtà, il ruolo del medico o del professionista sanitario che segue la gravidanza diventa fondamentale. Un monitoraggio attento e costante diventa essenziale, soprattutto se si rileva una diminuzione dell’attività fetale, per intervenire tempestivamente e garantire le migliori condizioni possibili per il parto.

In qualità di ginecologo, il mio consiglio è di mantenere una comunicazione aperta e onesta con il tuo medico durante tutta la gravidanza. Segnala qualsiasi cambiamento che noti nell’attività del tuo bambino e non esitare a chiedere ulteriori controlli se qualcosa ti preoccupa. La tecnologia ecografica di cui disponiamo oggi è uno strumento prezioso che, unito all’esperienza dei professionisti della salute, può fare una grande differenza nel monitoraggio e nella gestione di eventuali complicazioni come il nodo vero del cordone ombelicale.

6. Gestione del Nodo Vero del Cordone Ombelicale

Nonostante la rarità di questa condizione, la sua potenziale gravità, incluso l’aborto spontaneo, impone un approccio basato sulle migliori pratiche e sulle innovazioni tecnologiche disponibili. 

6.1 Protocolli di Trattamento Attuali

Il trattamento dei nodi veri del cordone ombelicale si concentra principalmente sulla prevenzione delle complicazioni. Non essendoci una soluzione diretta per “sciogliere” un nodo vero una volta formato, il focus si sposta sul monitoraggio intensivo del benessere fetale per intercettare precocemente eventuali segni di sofferenza fetale. Tra i protocolli attuali vi sono:

  • Ecografia: Il monitoraggio ecografico regolare consente di valutare la presenza di nodi veri e di monitorare indirettamente il flusso sanguigno attraverso il cordone ombelicale, utilizzando tecniche come l’ecografia Doppler.
  • Monitoraggio Cardiotocografico (CTG): Il monitoraggio continuo della frequenza cardiaca fetale, soprattutto durante il travaglio tramite cardiotocografia, è cruciale per rilevare precocemente i segni di sofferenza fetale che possono indicare un aggravamento delle condizioni legate al nodo vero.
  • Parto Cesareo d’Emergenza: Se durante il monitoraggio vengono identificati segni di sofferenza fetale che suggeriscono un’insufficienza di ossigenazione dovuta al nodo vero, può essere indicato un parto cesareo d’urgenza per prevenire danni a lungo termine al neonato.

6.2 Innovazioni nel Monitoraggio Fetale

Le innovazioni tecnologiche hanno migliorato significativamente la capacità dei medici di monitorare il benessere fetale, soprattutto in presenza di complicazioni come i nodi veri. Tra queste innovazioni vi sono:

  • Ecografia 4D e Doppler avanzato: Fornisce immagini dettagliate del cordone ombelicale e del flusso sanguigno, migliorando la capacità di rilevare e monitorare le patologie del cordone.
  • Sistemi di monitoraggio fetale non invasivi: Nuovi dispositivi permettono un monitoraggio continuo e più accurato della frequenza cardiaca fetale e dell’ossigenazione, anche al di fuori dell’ambiente ospedaliero.
  • Intelligenza artificiale (IA): L’impiego di algoritmi di IA per l’analisi dei dati raccolti dai monitor fetali promette di migliorare l’identificazione precoce dei segni di sofferenza fetale, consentendo interventi più rapidi e mirati.

6.3 Linee Guida Cliniche Specifiche

Nonostante la varietà di approcci e tecnologie disponibili, è fondamentale seguire linee guida cliniche basate sull’evidenza per garantire la coerenza e l’efficacia della cura. Le linee guida raccomandano:

  • Personalizzazione del Piano di Cura: Ogni gravidanza con nodo vero deve essere gestita su base individuale, considerando fattori come la presenza di ulteriori complicazioni, la durata della gravidanza e il benessere generale del feto.
  • Decisione Condivisa: Le decisioni riguardanti il monitoraggio e l’intervento dovrebbero essere prese in collaborazione con la madre, fornendo informazioni complete sui potenziali rischi e benefici delle diverse opzioni di trattamento.
  • Formazione Continua: È essenziale che il personale sanitario sia continuamente aggiornato sulle ultime ricerche, tecnologie e pratiche ottimali per la gestione delle patologie del cordone ombelicale.

La gestione del nodo vero del cordone ombelicale rappresenta un equilibrio tra vigilanza attenta e intervento tempestivo per ridurre al minimo i rischi per il neonato e promuovere esiti neonatali positivi.

7. Conclusioni

In conclusione la salute e il benessere di un neonato possono essere significativamente influenzati da varie patologie del cordone ombelicale. La prevenzione, benché limitata nelle situazioni che riguardano la formazione di nodi veri a causa della loro natura imprevedibile, inizia con un attento monitoraggio prenatale. Questo, unito a un riconoscimento precoce dei segni di possibili complicazioni, permette un intervento tempestivo che può fare la differenza nella vita di un bambino, compreso il ricorso al parto cesareo se necessario.

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