Da 40 anni lavoro come ginecologo all’Ospedale San Filippo Neri di Roma, e ho visto come la tetraparesi spastica e altre forme di paralisi cerebrale possano nascere da eventi durante la gravidanza, il travaglio o subito dopo il parto. In alcuni casi, queste condizioni possono derivare da errori medici. È fondamentale sapere che la paralisi cerebrale, che può manifestarsi entro i primi 3 anni di vita del bambino, è una condizione stabile: la lesione cerebrale non peggiora con la crescita.
La diagnosi precoce, nonostante le sfide, è fondamentale. Nei miei anni di esperienza, ho osservato che un intervento tempestivo può fare una grande differenza nei risultati terapeutici. Le nuove Raccomandazioni pubblicate nel 2023 nascono dalla collaborazione delle maggiori associazioni che si occupano di Paralisi Cerebrale come la SIMFER, la SINPIA, con la volontà di ottenere una metodologia comune per la diagnosi e la cura sempre più precoci nei bambini e in tal senso facilitare la comunicazione e il coordinamento tra professionisti, pazienti e familiari, seguendo le indicazioni della AACPDM (American Academy for Cerebral Palsy and Developmental Medicine).
Neonati con un parto traumatico, quelli a rischio o con anomalie nella frequenza cardiaca durante il parto o nati da gravidanze complicate, sono più suscettibili alla paralisi cerebrale. È essenziale monitorare attentamente questi bambini per intervenire prontamente.
Argomenti Trattati
- Sintomi e Diagnosi di Paralisi Cerebrale Infantile
- Come Riconoscere i Primi Segnali di Paralisi Cerebrale nei Neonati e nei Bambini
- Categorie di Sviluppo dei Bambini con PCI
- Cause di Paralisi Cerebrale Infantile e Responsabilità Legale
- Conclusioni
1.Sintomi e Diagnosi di Paralisi Cerebrale Infantile
Come riconoscere i primi segnali di Paralisi Cerebrale Infantile? Sintomi come comportamenti anomali, ritardi nelle reazioni fisiche ed emotive e difficoltà nel controllo dei muscoli facciali e della bocca, come ad esempio una eccessiva perdita di bava, possono essere indicatori precoci di Paralisi Cerebrale Infantile. È fondamentale monitorare i neonati con muscolatura lievemente flaccida (lieve ipotonia) o eccessivamente rigida (iperreflessia), anche se sembrano avere un comportamento normale. Spesso, queste anomalie si risolvono autonomamente entro i 9 mesi di età.
La diagnosi di paralisi cerebrale si basa sulla presenza combinata di diversi segni clinici, che insieme formano il quadro diagnostico.
- Ritardi nella Funzione Motoria: Questi sono tra i primi indicatori. Un neonato o un bambino con paralisi cerebrale può mostrare ritardi nel raggiungere le tappe dello sviluppo motorio, come il gattonare, sedersi senza supporto o camminare. Ad esempio, un bambino di età superiore a un anno che non è ancora in grado di gattonare o che ha difficoltà a mantenere il controllo della testa potrebbe essere un candidato per ulteriori valutazioni.
- Sintomi Neurologici: L’eccessiva irritabilità o, al contrario, una docilità inconsueta possono essere segni di anomalie neurologiche. Nel mio lavoro, ho osservato bambini con paralisi cerebrale che reagiscono in modo eccessivo a stimoli lievi o che, al contrario, mostrano una scarsa reattività agli stimoli che normalmente susciterebbero una risposta in un neonato sano.
- Reazioni Posturali Anomale: La presenza di posture anomale è un altro segno significativo. Un classico esempio è la postura in cui la testa e il collo del bambino sono costantemente spinti all’indietro. Questo può essere osservato durante il sollevamento o anche quando il bambino è a riposo, indicando una disfunzione nel controllo dei muscoli del collo e della schiena.
- Persistenza di Riflessi Primitivi: Normalmente, i riflessi primitivi, come il riflesso di suzione e di prensione, scompaiono nei primi mesi di vita. La loro persistenza oltre l’età in cui dovrebbero naturalmente regredire può indicare un’anomalia nello sviluppo neurologico. Per esempio, un bambino di sei mesi che continua a mostrare il riflesso di Moro (un riflesso di “abbraccio”) potrebbe necessitare di ulteriori valutazioni.
Ricordo il caso di un neonato, Leonardo, con difficoltà nel controllo della testa e persistenza del riflesso di suzione che, dopo attente osservazioni e diagnosi tempestiva, ha ricevuto interventi mirati migliorando significativamente la sua condizione.
In aggiunta a questi segni, la valutazione può includere esami di imaging, come la risonanza magnetica, per identificare eventuali anomalie cerebrali. È importante sottolineare che la diagnosi di paralisi cerebrale non si basa su un unico sintomo o segno, ma sulla valutazione complessiva dei diversi aspetti dello sviluppo del bambino. In caso di dubbi o preoccupazioni, è importante consultare tempestivamente un pediatra o un neurologo pediatrico.
La risonanza magnetica cerebrale va effettuata immediatamente dopo la nascita e poi regolarmente, per monitorare la progressione del danno cerebrale. In alcuni casi, lesioni cerebrali non evolvono in paralisi cerebrale ma possono comunque causare ritardi nello sviluppo e difficoltà di apprendimento. Un intervento importante in caso di sospetta lesione cerebrale è il trattamento ipotermico, che dovrebbe iniziare entro 6 ore dall’evento ipossico, come dimostrato da studi scientifici. Questo trattamento riduce significativamente il rischio di paralisi cerebrale se iniziato subito dopo la nascita.
È essenziale, quindi, mantenere una sorveglianza costante e assicurare che ogni bambino abbia una storia clinica dettagliata e un esame obiettivo completo, per identificare tempestivamente qualsiasi segnale di paralisi cerebrale.
2.Come Riconoscere i Primi Segnali di Paralisi Cerebrale nei Neonati e nei Bambini
I segnali di paralisi cerebrale compaiono tipicamente nei primi mesi di vita, anche se la condizione a volte non si nota fino a quando il bambino non raggiunge l’età di due anni o più. I bambini affetti da paralisi cerebrale hanno spesso ritardi nello sviluppo e sono quindi lenti a raggiungere i traguardi dello sviluppo. Un tono muscolare ridotto può rendere i bambini troppo rilassati o flosci (ipotonia), mentre l’aumento del tono muscolare (ipertonia) fa sembrare i bambini rigidi. In alcuni casi, i bambini possono essere ipotonici e progredire all’ ipertonia dopo i primi 2-3 mesi di vita. I neonati e i bambini con paralisi cerebrale possono avere una postura insolita o favorire un lato del loro corpo quando cercano di afferrare gli oggetti, di gattonare o comunque quando sono in movimento.
Qui di seguito sono elencati i segni e i comportamenti che possono far presumere la presenza di paralisi cerebrale nel bambino. La presenza di 3 o più segni/comportamenti anormali in un bambino di 8 mesi di età è altamente indicativa di paralisi cerebrale.
Sintomi di paralisi cerebrale nei neonati e nei bambini:
- Il neonato o il bambino è rigido e ha i riflessi tendinei e del clono aumentati, ovvero contrazioni muscolari e rilassamenti involontari e ritmici.
- I suoi riflessi primitivi, come quello della suzione, potrebbero essere asimmetrici o potrebbero continuare ben oltre l’età in cui dovrebbero smettere.
- Le sue reazioni posturali potrebbero arrivare in ritardo. Le reazioni posturali sono le abilità motorie che si sviluppano durante il primo anno di vita e costituiscono la base di competenze funzionali motorie. Queste reazioni mantengono automaticamente il corpo in posizione verticale mediante variazioni di tono muscolare, in risposta alla posizione del corpo e delle sue parti.
- La tonicità degli arti potrebbe essere normale o aumentata (muscoli tesi).
- Ha delle anomalie nelle movenze della bocca e della lingua, ritira la lingua e la spinge, morde forte e non lascia la presa (morso tonico) una bocca eccessivamente sensitiva e smorfie frequenti.
Sintomi di paralisi cerebrale nei neonati al di sotto dei 6 mesi:
- La testa rimane indietro rispetto al resto del corpo quando viene preso mentre giace sulla schiena. Tuttavia, un aumento del tono muscolare del collo potrebbe far sì che il controllo della testa sembri migliore di quanto non lo sia in realtà.
- Il bambino hai i muscoli molto rigidi o flaccidi e tremori egli arti
- Quando il bambino viene preso in braccio, irrigidisce, accavalla o incrocia le gambe
- Il bambino è irritabile e ha difficoltà nel nutrirsi e nel dormire, rigurgita frequentemente ed è difficile prenderlo in braccio ed abbracciarlo, ha un’attenzione visiva povera e potrebbe essere troppo docile (il suo corpo non si irrigidisce in modo appropriato)
Sintomi di paralisi cerebrale nei neonati al di sopra dei 6 mesi:
- Il bambino non si rotola in entrambe le direzioni
- Continua ad avere poco controllo della testa
- Afferra con una sola mano tenendo l’altra stretta in un pugno
- Tiene continuamente le mani strette in pugni
- Non riesce a unire le mani
- Non riesce a tirarsi su con le mani quando sta sdraiato di pancia
- Ha difficoltà a portare le mani alla bocca
- Il bambino è irritabile, rigurgita frequentemente ed è difficile prenderlo in braccio ed abbracciarlo, ha un’attenzione visiva povera ed il suo corpo non si irrigidisce in modo appropriato
Sintomi di paralisi cerebrale nei neonati al di sopra dei 10 mesi:
- Il bambino gattona in modo sbilenco, si spinge con una mano e una gamba e trascina gli altri due arti
- Il bambino non riesce a sedersi da solo
- Il bambino non riesce a tirarsi in piedi mentre si regge a un supporto
3.Categorie di Sviluppo dei Bambini con PCI
In genere, i problemi dei bambini che hanno la paralisi cerebrale possono essere raggruppati nelle seguenti 5 categorie dello sviluppo.
- Abilità motorie. Queste abilità consentono al bambino di raggiungere i principali traguardi dello sviluppo come il controllo della testa, il gattonare, stare seduti e iniziare a camminare. Qualora non vengano raggiunti questi traguardi, si deve procedere alla fisioterapia immediatamente al fine di rafforzare i muscoli, prevenire l’irrigidimento di alcuni muscoli e l’indebolimento e il sottosviluppo dei muscoli opposti, minimizzare i problemi ai legamenti e ai muscoli che possano provocare dolori e altre complicazioni ai legamenti e ai muscoli.
- Capacità motorie. Sono capacità che consentono al bambino di effettuare alcune attività come tenere un cucchiaio o una matita, manipolare oggetti piccoli e afferrare pezzetti di cibo tra il pollice e il dito. Esiste una terapia fisica specializzata su questo tipo di capacità.
- Capacità sensoriali. Queste abilità includono l’udito, la vista, il gusto, Il tatto e l’olfatto. Un bambino con paralisi cerebrale può avere difficoltà ad elaborare le informazioni da questi sensi, che si chiama disturbo di elaborazione sensoriale. Quando un bambino ha un disturbo di elaborazione sensoriale, potrebbe essere ipersensibile il che significa che non gradisce essere toccato o vestito, suoni lievi lo spaventano facilmente, e sembra incapace di tollerare un’illuminazione normale. D’altra parte, il bambino potrebbe essere iposensibile il che significa che il bambino sembra inquieto, cerca la stimolazione e non si spaventa o non risponde ai rumori forti.
- Capacità logopediche. La forza dei muscoli nella bocca e nella lingua sono necessari per controllare i suoni. Avere l’abilità di udire ed elaborare il suono è anche importante per lo sviluppo logopedico. Quando un bambino ha la paralisi cerebrale, potrebbero mancare queste capacità che ritarderanno la sua abilità nel parlare. Dalla nascita fino ai 5 mesi di età, un bambino che si sta sviluppando normalmente reagisce ai suoni forti, gira la testa verso una sorgente sonora, guarda il volto della persona che parla, emette suoni di piacere e dispiacere (risata, risatina, pianto, brontolio), e fa rumore quando gli si parla.
- Sviluppo sociale e emotivo. Questi traguardi sono più difficili da identificare dei segnali che riguardano lo sviluppo fisico. Dalla nascita al raggiungimento di un anno di età, un bambino che ha difficoltà a elaborare input sensoriali o che ha limitata abilità motoria a causa di lesioni al cervello potrebbe mostrare ritardi nelle seguenti aree:
- Piangere per esprimere angoscia o per attirare l’attenzione
- Sorridere in modo significativo ad alcune persone, come ad esempio alla mamma
- Fissare lo sguardo su un volto
- Ridere o emettere suoni per attirare l’attenzione
- Giocare
- Rispondere al proprio nome
- Sviluppare ansietà nei confronti di persone sconosciute
4.Cause di Paralisi Cerebrale Infantile e Responsabilità Legale
Come abbiamo già approfondito in un altro articolo, la paralisi cerebrale infantile può essere causata da diversi tipi di lesioni o insulti al cervello. La mancanza di ossigeno, l’encefalopatia ipossico ischemica, l’emorragia cerebrale, le infezioni nella mamma che provocano infezione nel cervello del bambino (corioamnionite, streptococco del gruppo B, infezioni del tratto urinario, vaginosi batterica, virus dell’herpes simplex), la meningite e il kernittero possono tutte provocare paralisi cerebrale infantile. Se hai dubbi sullo sviluppo del tuo bambino, dovresti consultare un pediatra o altri medici specialisti appena possibile. Se ritieni che la paralisi cerebrale del tuo bambino sia dovuta ad un errore medico, dovresti contattare un avvocato specializzato in lesioni da parto, perché affrontare i casi di paralisi cerebrale attribuibili a errori medici rappresenta una sfida notevole nel campo legale, data la complessità del disturbo e la difficoltà nell’interpretare le prove mediche e bisogna ricordare, inoltre, che si tratta di piccoli pazienti che non sono in grado di esprimere considerazioni sulla propria condizione.
5.Conclusioni
Se ti trovi di fronte alla sfida di gestire le condizioni di salute del tuo bambino, come la paralisi cerebrale, o se nutri preoccupazioni riguardo a possibili sintomi correlati, vogliamo esprimere la nostra più profonda comprensione per il momento difficile che stai attraversando. La ricerca di risposte chiare e affidabili è un passo importante, e per questo motivo desideriamo offrirti la nostra assistenza.
Il nostro gruppo, Aiuto Malasanità, è a tua disposizione per fornirti una prima consulenza senza alcun costo. Siamo un team interdisciplinare di avvocati specializzati in questioni di malasanità neonatale, supportati da esperti del settore medico, tra cui ginecologi e neonatologi. La nostra priorità è esaminare attentamente la tua situazione, valutando ogni aspetto per individuare eventuali mancanze o errori commessi dal personale sanitario o dalla struttura ospedaliera coinvolta.
Il nostro fine è sostenerti nel percorso verso il riconoscimento del giusto risarcimento, essenziale per affrontare le spese mediche, le terapie e il supporto necessari al benessere e al progresso del tuo bambino. Crediamo fermamente nel diritto di ogni famiglia di poter accedere alla giustizia e alle cure appropriate, garantendo sempre una politica di assoluta trasparenza: i nostri onorari saranno corrisposti unicamente all’esito positivo della tua causa.
Inoltre, ci impegniamo a trattare con la massima riservatezza e sensibilità tutte le informazioni che condividerai con noi, rispettando scrupolosamente la tua privacy in ogni fase del processo.
Per una conversazione senza alcun impegno, ti invitiamo a contattarci gratuitamente. Vogliamo accompagnarti in questo cammino, offrendo professionalità e massimo impegno.
Author
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Prof. Dott. Giovanni de Felice Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Specialista in Endocrinologia e Sterilità Coniugale, Già docente presso la Scuola Medica Ospedaliera per la specializzazione in Ostetricia e Ginecologia, Già primario e responsabile del modulo di ostetricia presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma.